FUORI LE TRUPPE IMPERIALISTE DALLA LIBIA!
VITTORIA PER LA RIVOLUZIONE CONTRO GHEDDAFI!
Noi che fin da subito ci siamo
schierati senza indugi al fianco delle rivoluzioni popolari scoppiate in
Tunisia, Egitto e Libia (cosa che non hanno fatto le maggiori potenze
imperialiste, che fino all’ultimo hanno cercato di salvare quei regimi
sanguinari loro alleati) denunciamo la decisione dell’Onu come l’ennesima
aggressione imperialista contro le popolazioni arabe.
Come hanno dimostrato i casi di
Iraq e Afghanistan ( per citare i casi più recenti e noti), dietro i presunti
nobili fini umanitari delle “libere democrazie occidentali”, si celano sempre
interessi più “terreni”. E’ così anche in questo caso. Quello che preoccupa
Usa, Italia, Francia e Gran Bretagna è sia il controllo delle risorse
energetiche (di cui si avrà sempre più bisogno, visto che a seguito della
tragedia nucleare che si sta verificando in Giappone, la richiesta mondiale di
petrolio è prevista in forte aumento) di cui la Libia è ricca, sia evitare
che la rivoluzione nel paese sfugga totalmente dal loro controllo, istaurando
un nuovo governo poco accondiscendente con le richieste delle potenze
occidentali.
D’altronde che a tutto siano
interessate le potenze imperialiste tranne che alla difesa della democrazia lo
dimostra il fatto che nelle stesse ore in cui si condanna il regime sanguinario
di Gheddafi (fino all’altro ieri difensore dell’ordine occidentale nel Maghreb),
nulla si dice dell’invio di militari dell’Arabia Saudita (storico alleato degli
Usa) in Bahrein per schiacciare nel sangue la rivolta che da più di un mese sta
tenendo sotto scacco il regime monarchico fantoccio che domina da decenni sul
quel piccolo paese.
Gheddafi deve essere sconfitto e
scacciato dal paese così come è accaduto per Ben Ali e Mubarak. Ma una vera
vittoria potrà venire solo dai libici stessi, sostenuti dall’esempio e dalla
forza dei loro fratelli tunisini, egiziani, yemeniti e da tutte quelle
popolazioni che si stanno ribellando a governi corrotti e sfruttatori.
Anche dai lavoratori e dai
giovani dell’occidente può e deve arrivare un aiuto: da una lotta contro quei
governi che come Berlusconi (e prima Prodi), Sarkozy, Zapatero, Obama, opprimo
centinaia di milioni di persone nel mondo, solo per permettere a poco multinazionali
di continuare a fare profitti enormi, condannando invece alla fame e alla
miseria la stragrande maggioranza della popolazione, a Tripoli come a Roma, al
Cairo come a Parigi. Cacciando Gheddafi, se mai ci riusciranno, le potenze
imperialiste metteranno al suo posto un altro criminale, magari più
presentabile ma non meno feroce. Alla popolazione di Bengasi non serve un nuovo
Karzai (attuale presidente dell’Afghanistan). Solo un governo degli operai e
dei contadini libici, che rompa chiaramente ogni alleanza e legame con le
potenze imperialiste, che espropri senza indennizzo e metta sotto il controllo
dei lavoratori le ricchezze delle borghesie occidentali e di quella locale, può
guadagnare forza e sostegno dal popolo libico. L’alternativa non è tra Gheddafi
e l’Onu ma tra una nuova oppressione o un governo che difenda realmente gli interessi
del suo popolo.
Fuori l’Onu e la Nato dalla Libia!
Abbasso Gheddafi!
Vittoria per la rivoluzione libica!
Per una repubblica laica e socialista in Medio Oriente!