- Mercato del lavoro: Viene stabilito il limite di 44 mesi, dopo il quale c’è la conferma, per chi somma lavoro interinale e a tempo determinato. Ma per i contratti a termine i limiti sono quelli dell’accordo del 23 luglio 2007, mentre per i contratti interinali non c’è alcun limite né vincolo, se non quelli di legge. Nella sostanza, si accetta la precarietà del lavoro.
- Inquadramento unico: La 5° S diventa una categoria a tutti gli effetti e si introduce la 3^ ERP (3°+). Quest’ultima soluzione è molto negativa, perché rischia di bloccare, invece che favorire, i passaggi dei lavoratori dal 3° al 4° livello. Uno degli obiettivi fondamentali della piattaforma, la riforma dell’inquadramento unico, non viene realizzato.
- Parità normativa operai-impiegati: richiesta dalla Federmeccanica, viene realizzata con diverse penalizzazioni per gli operai. In particolare, aumenta il periodo di prova, sulle ferie ci vogliono 10 anni per avere un giorno in più e ben 18 per ottenere la settimana in più che hanno già gli impiegati e, infine, c’è la penalizzazione salariale per i nuovi assunti. Il passaggio al salario mensile determina uno svantaggio per i nuovi assunti, per chi si licenzia e cambia lavoro.
- Salario: il recupero salariale è insufficiente, i 127 € sono subordinati all’allungamento di sei mesi della vigenza contrattuale. Per tutto il 2008 l’aumento è di 60 € al 5° livello e di 51 € lordi al 3° livello. Nell’arco dei due anni (luglio 2007 - luglio 2009), la durata della parte economica del contratto, l’aumento al 5° livello è di appena 97 €, quello del 3° di 87 €. Nel biennio precedente c’era già stato un prolungamento di 6 mesi, nei fatti ora il contratto è stato spostato in avanti di un anno, in linea con il volere di Confindustria che vuole allungare il rinnovo del contratto nazionale a 3 anni.
Il 25-27 febbraio
Vota NO al referendum sul contratto dei metalmeccanici