UN PARTITO DI MILITANTI
a cura di Michele Scarlino
Mazzolini: E' un meccanismo fatto appositamente per rendere difficile la presentazione alle organizzazioni che non dispongono di grandi apparati. Al contempo la legge viene applicata con discrezionalità: solo in qualche caso queste firme sono realmente verificate. Diversi partiti, con tutta evidenza, presentano pacchetti di firme raccolte in altre occasioni o false. Non può che essere così visto che banchetti di raccolta firme ne abbiamo visti ben pochi in queste settimane. Fa parte del gioco elettorale che è un gioco truccato dall'inizio alla fine: fanno credere che sia una sorta di "corsa alla pari" tra le diverse liste ma i partiti borghesi dispongono di somme gigantesche, fornite loro dagli industriali, dai banchieri che dovranno poi rappresentare nei governi; hanno i mezzi di comunicazione; controllano con infiniti mezzi la formazione della coscienza, ecc. Le modalità burocratiche complicatissime di presentazione delle liste sono l'ultimo di questi passaggi che garantiscono che venga eletto, per gli anni successivi, quello che Marx chiamava un "comitato d'affari della borghesia".
Mazzolini: per noi è stata in realtà una fase di propaganda utilissima. Per noi l'insieme della presentazione elettorale ha come fine non tanto la raccolta di voti ma l'utilizzo di questa fase di particolare attenzione alla politica, gli spazi che in qualche modo ti devono concedere i mass media (per rendere il "gioco" credibile) come momento straordinario di propaganda di massa. Abbiamo raccolto le nostre firme nelle piazze e la maggioranza davanti alle fabbriche. La rispondenza è stata davvero grande, tanto che in una quindicina di giorni avevamo già raccolto le circa 700 firme necessarie per la Provincia.
Mazzolini: sia a livello comunale che provinciale governa da sempre il centrosinistra, con il sostegno di assessori di Rifondazione, Pdci, Sinistra e Libertà. Qui, come in diverse altre situazioni, una parte della sinistra governista, cioè Prc e Pdci, si presenta ora con propri candidati distinti da quelli del Pd e dice che è "necessario fare opposizione". E lo dicono mentre i loro assessori ancora siedono nelle giunte. In qualche caso è un tentativo di recuperare voti a sinistra, in qualche altro caso sono semplicemente stati scaricati dal Pd che può far conto sui voti di Verdi, vendoliani, ecc. A Cremona è un misto di queste cose: sono stati scaricati perché il Pd conta di non averne bisogno; presentano una lista con la falce e martello perché temono la nostra concorrenza a sinistra; e si preparano poi a investire i voti così raccolti in un accordo al secondo turno, per rientrare nelle giunte.
Mazzolini: No, noi siamo gli unici. E in effetti siamo anche la forza di gran lunga più presente e visibile a sinistra. Per farti solo qualche esempio recente: alla manifestazione del 25 aprile noi abbiamo organizzato lo spezzone di corteo più grande (più grande anche di quello del Pd). Prc e Pdci erano in piazza con quattro bandiere a testa, portate dagli assessori. Sono partiti con forti difficoltà di militanza tra i giovani e i lavoratori: per questo presentano liste in cui il 40% è costituito da pensionati. Noi stiamo invece raccogliendo in questa fase i frutti di un impegno costante sui luoghi di lavoro e in ogni battaglia. Domenica scorsa abbiamo inaugurato la nuova sede (che ospita oltre al Pdac anche Rdb Cub) e abbiamo presentato il nostro programma elettorale. Nonostante sia una sede grande, due piani da sessanta metri l'uno, sono arrivati così tanti compagni, in gran parte giovani e giovanissimi, che molti sono rimasti in piedi o persino non sono riusciti ad entrare. La cosa ha fatto un certo effetto tanto che tutta la stampa locale ha parlato di "sala piena per il Pdac".
Ricci: Un'assemblea con delegati di fabbrica e con compagni del sindacalismo di base (Rdb Cub); comizi davanti alle principali fabbriche della zona (c'è una grande acciaieria, una azienda della Marcegaglia, ecc.); un dibattito sulla Scuola; e poi tante altre iniziative, anche su temi internazionali (una sulla Palestina), sull'ingerenza della Chiesa, ecc. Appunto perché usiamo le elezioni per propagandare il programma dei rivoluzionari e far conoscere il nostro partito, che è un partito internazionalista, sezione della Lit - Quarta Internazionale. E ti assicuro che se le prime reazioni che abbiamo incontrato in queste settimane sono state positive è anche perché appariamo sicuramente come una forza diversa, che affronta temi diversi, le principali questioni che riguardano i salariati, i disoccupati e i giovani, e che indica soluzioni differenti in una prospettiva differente, di alternativa rivoluzionaria. Anche sul piano locale. Perché siamo gli unici che, di fronte alle fabbriche che chiudono o si preparano ai licenziamenti con la cassa integrazione, dicono che la soluzione è occupare le fabbriche, fare come già hanno iniziato a fare alcune avanzate esperienze di lotta in Gran Bretagna, in Spagna, in Francia.