Partito di Alternativa Comunista

Elezioni amministrative: viaggio tra i candidati del Pdac (seconda puntata)

Elezioni amministrative: viaggio tra i candidati del Pdac (seconda puntata)
UN PARTITO DI MILITANTI
Cremona: Alternativa Comunista è la forza più visibile e presente a sinistra
 

a cura di Michele Scarlino
 
Proseguiamo il giro di incontri con i candidati del Pdac alle prossime amministrative. Dopo la Puglia stavolta la Lombardia. A Cremona il Pdac presenta proprie liste alle elezioni comunali e provinciali. Abbiamo incontrato Alessandro Mazzolini, candidato presidente della provincia, e Francesco Ricci, candidato sindaco.
 
 
candidati cremona1

Alessandro, la legge elettorale prevede la raccolta di un gran numero di firme, partiamo da qui.
Mazzolini
: E' un meccanismo fatto appositamente per rendere difficile la presentazione alle organizzazioni che non dispongono di grandi apparati. Al contempo la legge viene applicata con discrezionalità: solo in qualche caso queste firme sono realmente verificate. Diversi partiti, con tutta evidenza, presentano pacchetti di firme raccolte in altre occasioni o false. Non può che essere così visto che banchetti di raccolta firme ne abbiamo visti ben pochi in queste settimane. Fa parte del gioco elettorale che è un gioco truccato dall'inizio alla fine: fanno credere che sia una sorta di "corsa alla pari" tra le diverse liste ma i partiti borghesi dispongono di somme gigantesche, fornite loro dagli industriali, dai banchieri che dovranno poi rappresentare nei governi; hanno i mezzi di comunicazione; controllano con infiniti mezzi la formazione della coscienza, ecc. Le modalità burocratiche complicatissime di presentazione delle liste sono l'ultimo di questi passaggi che garantiscono che venga eletto, per gli anni successivi, quello che Marx chiamava un "comitato d'affari della borghesia".
 
E tornando alla vostra raccolta firme?
Mazzolini
: per noi è stata in realtà una fase di propaganda utilissima. Per noi l'insieme della presentazione elettorale ha come fine non tanto la raccolta di voti ma l'utilizzo di questa fase di particolare attenzione alla politica, gli spazi che in qualche modo ti devono concedere i mass media (per rendere il "gioco" credibile) come momento straordinario di propaganda di massa. Abbiamo raccolto le nostre firme nelle piazze e la maggioranza davanti alle fabbriche. La rispondenza è stata davvero grande, tanto che in una quindicina di giorni avevamo già raccolto le circa 700 firme necessarie per la Provincia.
 
A Francesco volevo invece chiedere del programma su cui avete raccolto queste firme e con cui il partito si presenta.
Ricci: appunto è questo il fatto interessante: le firme le abbiamo raccolte su un programma rivoluzionario, su cui continueremo a fare propaganda in queste settimane. Lo slogan generale della nostra campagna (che consiste in un paio di manifesti e in decine di migliaia di volantoni in formato A3 e A4) è: "L'unica soluzione alla crisi del capitalismo è il potere ai lavoratori." Non ci siamo però limitati a slogan generali, per quanto essenziali: ma abbiamo preparato un programma dettagliato che articola il nostro programma generale anche sul terreno delle specifiche questioni locali. Lo scopo è sempre quello di far comprendere che il problema non è quello che pongono le varie liste dell'ex sinistra Arcobaleno, che ragionano come amministratori di questo sistema, forse più razionali di altri. E dunque in queste elezioni, apparentemente più "tecniche", in cui tutti discutono soprattutto di cose più difficilmente riconducibili ai grandi temi dello scontro di classe (parlano di sensi unici, ecc.) noi riportiamo l'attenzione sulle questioni del lavoro, della crescita della cassa integrazione che i padroni usano per scaricare la crisi due volte sui lavoratori, sui veri scopi delle misure sulla "sicurezza" che usano, senza distinzioni, centrodestra e centrosinistra, sulla devastazione ambientale che producono le loro politiche, sui tagli ai servizi sociali, ai trasporti, sulle privatizzazioni. Cerchiamo insomma di mettere in luce il fatto che non si tratta di scegliere come meglio amministrare in questo quadro ma di come rovesciare con le lotte questo quadro che i due poli dell'alternanza governano non in modo "neutro" ma in nome di settori diversi della stessa classe.
 
Che giunte ci sono a Cremona?
Mazzolini
: sia a livello comunale che provinciale governa da sempre il centrosinistra, con il sostegno di assessori di Rifondazione, Pdci, Sinistra e Libertà. Qui, come in diverse altre situazioni, una parte della sinistra governista, cioè Prc e Pdci, si presenta ora con propri candidati distinti da quelli del Pd e dice che è "necessario fare opposizione". E lo dicono mentre i loro assessori ancora siedono nelle giunte. In qualche caso è un tentativo di recuperare voti a sinistra, in qualche altro caso sono semplicemente stati scaricati dal Pd che può far conto sui voti di Verdi, vendoliani, ecc. A Cremona è un misto di queste cose: sono stati scaricati perché il Pd conta di non averne bisogno; presentano una lista con la falce e martello perché temono la nostra concorrenza a sinistra; e si preparano poi a investire i voti così raccolti in un accordo al secondo turno, per rientrare nelle giunte.
 
Cioè temono la concorrenza del Pdac? E un'altra cosa, ci sono altre liste a sinistra dell'ex Arcobaleno?
Mazzolini
: No, noi siamo gli unici. E in effetti siamo anche la forza di gran lunga più presente e visibile a sinistra. Per farti solo qualche esempio recente: alla manifestazione del 25 aprile noi abbiamo organizzato lo spezzone di corteo più grande (più grande anche di quello del Pd). Prc e Pdci erano in piazza con quattro bandiere a testa, portate dagli assessori. Sono partiti con forti difficoltà di militanza tra i giovani e i lavoratori: per questo presentano liste in cui il 40% è costituito da pensionati. Noi stiamo invece raccogliendo in questa fase i frutti di un impegno costante sui luoghi di lavoro e in ogni battaglia. Domenica scorsa abbiamo inaugurato la nuova sede (che ospita oltre al Pdac anche Rdb Cub) e abbiamo presentato il nostro programma elettorale. Nonostante sia una sede grande, due piani da sessanta metri l'uno, sono arrivati così tanti compagni, in gran parte giovani e giovanissimi, che molti sono rimasti in piedi o persino non sono riusciti ad entrare. La cosa ha fatto un certo effetto tanto che tutta la stampa locale ha parlato di "sala piena per il Pdac".
Ricci: E vorrei aggiungere che la campagna elettorale è molto utile anche e soprattutto perché ci consente, oltre che di fare propaganda, di raccogliere nuove energie militanti. Sappiamo già, per i motivi che spiegava Alessandro all'inizio, che non avremo grandi numeri elettorali: ma non è a quello che miriamo. Se alla fine di queste settimane intensissime avremo raccolto attorno al partito nuovi militanti, saremo riusciti a farci conoscere davanti a tante fabbriche e scuole, potremo parlare di un "successo elettorale"...
 
candidati cremona 2
Le principali iniziative che farete?
Ricci
: Un'assemblea con delegati di fabbrica e con compagni del sindacalismo di base (Rdb Cub); comizi davanti alle principali fabbriche della zona (c'è una grande acciaieria, una azienda della Marcegaglia, ecc.); un dibattito sulla Scuola; e poi tante altre iniziative, anche su temi internazionali (una sulla Palestina), sull'ingerenza della Chiesa, ecc. Appunto perché usiamo le elezioni per propagandare il programma dei rivoluzionari e far conoscere il nostro partito, che è un partito internazionalista, sezione della Lit - Quarta Internazionale. E ti assicuro che se le prime reazioni che abbiamo incontrato in queste settimane sono state positive è anche perché appariamo sicuramente come una forza diversa, che affronta temi diversi, le principali questioni che riguardano i salariati, i disoccupati e i giovani, e che indica soluzioni differenti in una prospettiva differente, di alternativa rivoluzionaria. Anche sul piano locale. Perché siamo gli unici che, di fronte alle fabbriche che chiudono o si preparano ai licenziamenti con la cassa integrazione, dicono che la soluzione è occupare le fabbriche, fare come già hanno iniziato a fare alcune avanzate esperienze di lotta in Gran Bretagna, in Spagna, in Francia.
 

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