LA POLIZIA DI CHAVEZ CONTRO LE LOTTE OPERAIE
Dichiarazione della sezione venezuelana della Lit
JOSÉ MARCANO E PEDRO SUÁREZ: PRESENTI!
Mantenere l'occupazione e la mobilitazione! fino alla vittoria!
Il 29 gennaio 2009 entrerà
nella storia del movimento operaio venezuelano come un giorno di lutto. La
morte dei compagni José Marcano, detto "Tico Tico", della Mitsubishi,
e Pedro Suárez della fabbrica di autoricambi Macusa è un grave precedente nelle
lotte dei lavoratori nel nostro Paese.
Come Richard Gallardo, Luís
Hernández e Carlos Requena - assassinati da un sicario per aver difeso gli
interessi dei lavoratori ed essersi posti alla testa delle loro lotte nello
Stato di Aragua, governato da Rafael Isea del Psuv - i compagni José Marcano e
Pedro Suárez entrano nel pantheon di quei combattenti della classe operaia
disposti a dedicare la propria vita, anche mettendola a rischio, per difendere
gli interessi della loro classe contro la borghesia.
Il governo dello Stato Anzoátegui deve essere ritenuto responsabile
Se è vero che "Il giudice
di Prima Istanza, Henry Gabián Dietrich, e le giudici dell'Esecuzione di Primo
e di secondo grado, Lourdes Villarroel e Diana Vásquez, hanno responsabilità in
questi fatti deplorevoli, perché si sono pronunciati in favore dei padroni dello
stabilimento Mitsubishi, Hyundai e Fuso, senza considerare le ragioni legali e
di giustizia del lavoro su cui si fonda la protesta" - come ha detto il
presidente della Commissione dell'Energia e delle Miniere dell'Assemblea
Nazionale, Angelo Rodríguez - non è meno vero che la polizia statale di
Anzoátegui è subordinata al governatore e non al potere della magistratura.
Riteniamo direttamente responsabile
l'apparato repressivo dello Stato Anzoátegui, governato da Tarek William Saab
del Psuv, che ha messo i corpi di polizia al servizio di un ordine giudiziale in
favore dell'impresa. Tarek avrebbe potuto evitare questa tragedia se si fosse
rifiutato di inviare le forze di polizia per l'esecuzione dell'ordine giudiziale.
Egli stesso, il venerdì 30, ha dichiarato al programma "La Notizia",
della stazione radiotelevisiva VTV, secondo il sito web di Radio YVKE Mondial
di Caracas che: "Voglio evidenziare che se dei funzionari hanno partecipato
a queste azioni con armi d'ordinanza, noi apriremo un procedimento
amministrativo e saranno cacciati. Per una ragione elementare: nel mese di
aprile del 2005, abbiamo emesso un decreto che proibisce l'uso di armi nelle
manifestazioni. Dev'essere chiaro che se si verifica qualche situazione di
carattere violento in una manifestazione, questa può essere respinta in modo
proporzionale, con l'uso di armi dissuasive, che implichino il controllo della
manifestazione. Ma noi abbiamo proibito, in modo molto chiaro, l'uso di armi
nel controllo di manifestazioni", ha dichiarato il governatore di
Anzoátegui.
In questa dichiarazione di
Tarek è chiara per lo meno una cosa elementare: che il governatore è per
"respingere" le mobilitazioni dei lavoratori "in maniera
proporzionale". Sorge una domanda: proporzionale a che cosa? Alla reazione
indignata di lavoratori disarmati contro gli abusi polizieschi? Ed anche
qualora i corpi polizieschi non avessero utilizzato armi in Mitsubishi, crede il
governatore che la violenza poliziesca non avrebbe causato vittime con le
aggressioni fisiche verificatesi nel tentativo dell'assalto per la presa di
Mitsubishi?
Indipendentemente dal fatto che
il governatore dello Stato Anzoátegui, nel tentativo di fronteggiare la
situazione, abbia sospeso il comandante ed i poliziotti responsabili della
mortale repressione contro gli operai della Mitsubishi ed ordinato l'arresto di
sei funzionari di polizia coinvolti, e che si sia impegnato ad indennizzare le
famiglie delle vittime, niente può riportare in vita i compagni morti.
Un'infelice dichiarazione del Presidente Chávez: nessuna fiducia nei governi nazionale e dello Stato Anzoátegui, né nei suoi apparati repressivi!
Il presidente Chávez in una dichiarazione
televisiva ad una catena nazionale il giorno 30 di gennaio, da Guayana, secondo
la Radio YVKE Mondial di Caracas, ha fato appello affinché i giudici trattino
con attenzione le proteste dei lavoratori. Ne sono derivati due morti, cosa che
lo ha colpito "molto duramente al cuore". Ha detto anche che, non appena
saranno rintracciati, i colpevoli dovranno essere arrestati: "Bisogna
combattere duramente le mafie che infiltrano le forze di polizia". Infine,
ha ipotizzato che l'opposizione possa aver fomentato questi fatti, perché cerca
il modo di incolpare il chavismo della violenza, mentre è proprio questa a
mestare nel torbido generando un clima violento nel paese.
Intanto, nella stessa
dichiarazione televisiva, Chávez ha affermato alla fine:
"Ora bisogna
richiamare anche i lavoratori alla ragionevolezza. Qui in Guayana una volta
hanno occupato un'impresa, la cosa è durata a lungo, ed erano armati. Perché alcuni
lavoratori hanno armi da fuoco se protestano e si presentano minacciando di
sequestrare il ministro? (...) alla fine si è verificato il problema. In fondo i
lavoratori avevano ragione, ma avere un fucile, delle rivoltelle, li fa passare
dalla parte del torto perché si trasformano in delinquenti, sono fuorilegge e
possono causare una tragedia. Viene la guardia e la polizia, li sparano. Non
sto dicendo che questo sia stato il caso di Anzoátegui, no. Ci sono stati
alcuni spari, non si sa ancora da chi siano cominciati, e ci sono stati due
lavoratori morti, e questo mi provoca molto dolore, come dà dolore qualunque
persona morta ...".
Questa dichiarazione del
presidente è disgustosa. I lavoratori della Mitsubishi si sentivano
completamente disarmati e confidavano in che la polizia statale non li avrebbe
mai repressi e men che meno avrebbe sparato per uccidere. Pertanto essi non hanno
causato nessuna tragedia, perché gli spari vennero esclusivamente da parte
della polizia. Signor presidente, i lavoratori della Mitsubishi non sono
delinquenti!
La formazione della commissione di alto livello è una trappola
Denunciamo il carattere
della proposta di formazione della Commissione di Alto Livello presieduta dal
vicepresidente della Repubblica, Ramón Carrizales, dal Ministro del Lavoro,
Roberto Hernández, dal governatore dello Stato Anzoátegui, Tarek Williams Saab,
e dai padroni della Mitsubishi, di Hyundai e di Fuso, come una trappola al
servizio della multinazionale.
Ciò che il governo nazionale
dovrebbe fare è incriminare i padroni e direttori di Mitsubishi come complici
di questo duplice omicidio, imporre all'impresa che assuma i 135 lavoratori di
Induservi e sanzionare duramente l'impresa per non aver osservato gli obblighi
di previdenza sociale e la stabilità nel lavoro garantite dall'attuale Legge
Organica del Lavoro.
Neanche il licenziamento del
coordinatore del Ministero del Lavoro nella regione, Alí Veliz, e la nomina di
una commissione speciale del Ministero del Lavoro per seguire le istanze degli
operai saranno una via d'uscita che di per sé garantisca le rivendicazioni
operaie che hanno prodotto l'occupazione dello stabilimento e la brutale
repressione, nella misura in cui questa commissione sarà subordinata alla tale
commissione di "alto livello".
Dopo l'assassinio di due
lavoratori, non bisogna negoziare come "gentiluomini" coi padroni di
Mitsubishi, bensì obbligarli ad accettare incondizionatamente tutte le
rivendicazioni lavorative e sociali degli operai, fino alla destituzione dell'attuale
direzione di Mitsubishi in Venezuela, come rivendicano gli operai della
multinazionale.
Ogni appoggio all'agenda di lotta
L'unica maniera di ottenere
che tutte le rivendicazioni siano soddisfatte è la continuazione della
mobilitazione fino alla vittoria. Solamente l'organizzazione e la lotta dei
lavoratori, indipendente del governo e dei patroni, può ottenere il rispetto
delle nostre rivendicazioni.
Qualunque negoziazione coi
governi nazionale e statale o la direzione di Mitsubishi deve essere basata sulla
mobilitazione permanente e la sua estensione a livello nazionale. Non possiamo
cedere ai canti di sirena che dicono che incominceranno le negoziazioni solo se
si toglie l'occupazione e se non si propone un piano regionale e nazionale di
lotta. O si negozia come vogliamo ed alle nostre condizioni o non si negozia!
Perciò, l'UST appoggia l'agenda
di lotta sostenuta dal sindacato Mitsubishi, dalla federazione automobilistica
e dai sindacati combattenti di Anzoátegui.
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MARCIA REGIONALE A BARCELLONA: Martedì, 3 Febbraio
NESSUNA FIDUCIA NEI GOVERNI NAZIONALE E DELLO STATO ANZOÁTEGUI NÉ NEI SUOI APPARATI REPRESSIVI!
DICHIARIAMO POLITICAMENTE RESPONSABILE IL GOVERNATORE TAREK WILLIAM SAAB PER AVER PERMESSO L'INVIO DEL CONTINGENTE DI POLIZIA PER ESEGUIRE LO SGOMBERO DELLA MITSUBISHI!
RESPINGIAMO LE ACCUSE PER CUI I LAVORATORI SAREBBERO I RESPONSABILI DELLE MORTI DEI LORO STESSI COMPAGNI!
CONTRO LA CRIMINALIZZAZIONE DELLA PROTESTA! NO ALL'INTERVENTO DEI CORPI REPRESSIVI ED ANTISOMMOSSA NEI CONFLITTI OPERAI!
IMMEDIATO RISPETTO DELL'IMPEGNO DA PARTE DEL GOVERNO DELLO STATO ANZOÁTEGUI DI INDENNIZZARE LE FAMIGLIE DEGLI OPERAI UCCISI; CHE IL GOVERNO STATALE SI FACCIA CARICO DI TUTTE LE SPESE FUNERARIE E DEL TRATTAMENTO MEDICO DEI FERITI!
DESTITUZIONE, PROCESSO E CONDANNA PER TUTTI I FUNZIONARI GIUDIZIALI E DI POLIZIA COINVOLTI NELL'ASSASSINIO DEI DUE OPERAI DI MITSUBISHI E MACUSA: DAI GIUDICI, PASSANDO PER IL COMANDANTE, I COMMISSARI ED I POLIZIOTTI!
DESTITUZIONE DEL VICEMINISTRO DEL LAVORO, ABRAHÁN MUSSA! DESTITUZIONE DELL'ATTUALE DIREZIONE DI MITSUBISHI IN VENEZUELA E SUA IMPUTAZIONE IN COMPLICITÀ NELLE MORTI!
ASSUNZIONE IMMEDIATA DEI 135 LAVORATORI LICENZIATI DI INDUSERVI A SPESE DI MITSUBISHI!
ACCOGLIMENTO IMMEDIATO ED INCONDIZIONATO DI TUTTE LE RIVENDICAZIONI LAVORATIVE E SOCIALI DEGLI OPERAI DI MITSUBISHI! MAI PIÙ LICENZIAMENTI NEL SETTORE DELL'AUTO! INDENNIZZO DI TUTTI I LICENZIATI! FINE DELLA PRECARIZZAZIONE E TERZIARIZZAZIONE DEL LAVORO! ADEGUAMENTO AUTOMATICO DEI SALARI ALL'INFLAZIONE! NAZIONALIZZAZIONE SENZA INDENNIZZO E SOTTO CONTROLLO OPERAIO DELLE IMPRESE CHE LICENZIANO E NON RISPETTANO I CONTRATTI COLLETTIVI!
PER UNA CAMPAGNA DI SOLIDARIETÀ MORALE E FINANZIARIA PER SOSTENERE LE OCCUPAZIONI E LE LOTTE DI MITSUBISHI E VIVEX!
Caracas, 3 febbraio 2009.
Unità Socialista dei Lavoratori
Sezione Venezuelana della Lega Internazionale dei Lavoratori (Quarta Internazionale)