Per una briciola di
democrazia
La
scorsa settimana, infatti, il Consiglio dei ministri aveva, con un decreto
emanato a campagna elettorale già avviata, modificato la legge elettorale e
previsto la possibilità, per i partiti aventi almeno due deputati nello stesso
ramo del Parlamento (almeno due alla Camera o due al Senato, per intenderci), di
presentare una propria lista e un proprio candidato premier alle elezioni,
esentandoli dalla raccolta firme. Sinistra Critica - che ha, in virtù della
candidatura nelle liste di Rifondazione Comunista alle elezioni politiche del
2006, un deputato (Cannavò) e un senatore (Turigliatto) - oggi ha presentato un
emendamento, approvato quasi all'unanimità dalla Camera, che permette loro di
presentare la loro lista alle prossime elezioni senza necessità di raccogliere
le firme.
Pur
ritenendo scandaloso il decreto legge nel suo complesso, che prescinde
totalmente dal reale radicamento dei partiti nella società e consente ai
singoli che, in questi due anni, hanno goduto di una poltrona parlamentare e
finanziamenti pubblici di presentarsi alle elezioni creando dal nulla partiti e
candidati premier, giudichiamo positivamente l'accoglimento dell'emendamento di
Sinistra Critica, che di fatto risultava l'unica esclusa dal decreto
salvaparlamentari. Tuttavia, crediamo che, se veramente Cannavò e Turigliatto
intendono sanare, come affermano, "la lesione democratica" devono
ammettere che è altrettanto ingiusto che forze politiche della loro stessa
taglia - come il Partito di Alternativa Comunista - siano invece costrette a
raccogliere decine di migliaia di firme in circa tre settimane. Il fatto di non
aver goduto di seggi parlamentari e finanziamenti pubblici paradossalmente oggi
ci penalizza, obbligandoci a impegnarci in un'impresa difficilissima, tanto più
per un partito di giovani, operai e precari.
Facciamo
quindi un pubblico appello a Turigliatto e Cannavò - che già hanno rifiutato la
nostra proposta di unire le principali organizzazioni a sinistra
dell'Arcobaleno in un comune fronte elettorale comunista, preferendo
presentarsi con il loro nome, Sinistra Critica appunto (si veda il nostro
appello, pubblicato anche dal Manifesto)
- a essere coerenti nella battaglia per gli spazi democratici. Chiediamo loro
di presentare in Parlamento un emendamento che abbassi il numero di firme
necessario per presentare le liste alle prossime elezioni. Se l'emendamento non
dovesse essere accolto, chiediamo a Sinistra Critica di aiutare nella raccolta
firme i partiti come il nostro che, nonostante la presenza nelle lotte e nei
luoghi di lavoro, sono gravemente discriminati da una legge elettorale
antidemocratica. Cannavò ha pubblicamente ringraziato Rifondazione Comunista
per aver votato il suo emendamento e aver compiuto "un gesto di
civiltà": chiediamo a Cannavò, nei cui confronti non abbiamo mai nascosto divergenze
politiche anche profonde - a partire dal suo sostegno ripetuto al governo
Prodi, che abbiamo sempre aspramente criticato - di compiere appunto un
semplice "gesto di civiltà".
Noi,
comunque, andremo avanti nella nostra battaglia, con coerenza e caparbietà: sono
ormai centinaia i banchetti presenti su tutto il territorio nazionale per la
raccolta firme. Pensiamo che le elezioni non siano il baricentro dell'agire
politico, che è invece nelle lotte: la nostra prospettiva è rivoluzionaria e
anticapitalista. Tuttavia, le elezioni sono un'occasione di propaganda preziosa
per far conoscere le nostre posizioni e, per questo, crediamo di avere il
diritto di sfruttarla fino in fondo, con la possibilità concreta di presentare
le liste nel maggior numero possibile di circoscrizioni (20 febbraio 2008).
Fabiana Stefanoni, candidata presidente per il Partito di Alternativa Comunista