RIVOLUZIONE D'OTTOBRE
COME PROSPETTIVA POLITICA
Intervista (27 marzo) a Fabiana Stefanoni
(pubblicata su Giorno, Nazione, Resto del Carlino, Tempo, Secolo XIX)
Fabiana Stefanoni, 31 anni, insegnante precaria, già dirigente del Prc è la candidata premier del PdAC.
Si può sapere perché non vi mettete assieme a Sinistra Critica?
Perché siamo troppo differenti per pensare a un partito comune.
Differenze
insormontabili?
Sì, ad esempio: loro hanno
sostenuto il governo Prodi.
Ma si sono pentiti.
Forse, ma vogliono più ispettori del lavoro, vogliono tassare le rendite finanziarie...
E qual è il problema?
Che, evidentemente, non sono radicalmenta alternativi al sistema capitalista.
Voi, invece...
Noi siamo per un'alternativa radicale. Per capirci, vogliamo un'economia pianificata sotto il controllo dei lavoratori.
C'un problema, gli operai votano a destra. Come lo spiega?
E' colpa del governo Prodi, che ha inseguito la destra sul suo terreno. Pensi alle politiche razziste sull'immigrazione.
Almeno un'alleanza potevate farla...
Guardi che a quelli di Sinistra Critica noi abbiamo proposto di fare blocco elettorale.
E loro?
Hanno rifiutato, volevano che ci candidassimo nelle loro liste...
Ingenui.
Appunto. Noi non rinunceremo mai alla nostra identità.
Un'identità trotzkista. Che significa, oggi?
Significa che pensiamo che il comunismo non sia coinciso con lo stalinismo, che anzi è stato il suo peggior nemico.
Dunque, il comunismo...
Dunque, il comunismo e gli ideali della Rivoluzione d'Ottobre sono ancora attuali.
Se sono così attuali, perché i sondaggi vi danno allo 0,1%?
Perché non c'è informazione e perché la coscienza rivoluzionaria fatica ad affermarsi.
Più che un partito, potreste fare un circolo culturale.
Il risultato elettorale ci interessa poco. Noi sfruttiamo le elezioni solo per farci conoscere e fare propaganda. Ma aspiriamo comunque a una prospettiva rivoluzionaria di massa.
Cosa pensa di Bertinotti.
Che ha tradito i lavoratori puntellando il governo Prodi che faceva gli interessi di Confindustria.
La politica è mediazione.
Non per noi. Per noi la politica è coerenza e conflitto.
Un aggettivo per definire Veltroni?
Liberista.