Primo Maggio: una giornata internazionale di lotta e resistenza
Volantino del Pdac
I calendari borghesi indicano la giornata di oggi come «Festa dei lavoratori» o peggio «Festa del lavoro», con lo scopo di omettere il conflitto di classe e trasformare il Primo Maggio in una ricorrenza interclassista e pacifica dove andare a fare gite fuori porta. Le lavoratrici e i lavoratori invece sanno benissimo che da festeggiare, per loro, non c’è proprio nulla!
I salari sono fermi, perdendo continuamente potere d’acquisto; le pensioni divengono sempre più misere e lontane; sanità pubblica, scuola e trasporti continuano a subire tagli, al contempo vengono promosse, finanziate e agevolate istruzione e sanità private e il trasporto pubblico viene gestito dalle partecipate che aumentano i costi dei biglietti e tagliano su servizi e salari.
Il governo Meloni è colpevole di gravissimi attacchi alla classe lavoratrice, a partire dall'ultimo «Decreto sicurezza», un decreto liberticida, figlio dei già tristemente noti decreti Salvini-Conte (mai abrogati dal Pd), finalizzato a mettere in «sicurezza» i politicanti borghesi, la proprietà privata e gli interessi capitalistici, criminalizzando e reprimendo il dissenso e le lotte dei lavoratori, degli immigrati e dei movimenti sociali, con sempre più libertà d’azione per gli apparati repressivi dello Stato.
Un milione e mezzo di lavoratori metalmeccanici stanno scioperando per il rinnovo del Ccnl e si stanno scontrando contro il «NO» delle associazioni padronali, che addirittura rilanciano con una contro-piattaforma a perdere. In tutto questo emergono le gravi responsabilità delle direzioni dei sindacati confederali, che in trent’anni di concertazione, tramite la delega in bianco, hanno guidato i lavoratori alla capitolazione e agli accordi al ribasso, delimitando la rappresentanza sindacale ad uso e consumo delle burocrazie opportuniste.
La stragrande maggioranza dell’umanità deve subire i danni causati dal capitalismo nella sua fase imperialista in decadenza (di cui i governi Trump e Meloni sono una delle espressioni peggiori). Ma l’eroica Resistenza del popolo palestinese, avanguardia mondiale della lotta di classe, contro la feroce occupazione sionista ci ricorda ogni giorno che nessuno, nemmeno l’esercito d’Israele sostenuto dall’imperialismo Usa e Ue, può piegare un popolo che resiste e lotta; non da meno è la Resistenza ucraina contro la guerra di aggressione della Russia e contro i tentativi di spartizione della loro terra perpetrati da imperialismi contrapposti guidati da Russia e Usa. In questo contesto l’Ue, colpevole delle politiche di austerità che impoveriscono le masse popolari e le privano di diritti fondamentali come la salute e l’istruzione, invoca il riarmo col pretesto del sostegno all’Ucraina. Gli unici interessi che difende l’Unione europea sono quelli dei suoi capitalisti.
Le crisi non cadono dal cielo: sono generate dai capitalisti e dal loro sistema socio economico e vengono scaricate sui lavoratori. La storia ci insegna che proprio durante i tempi di crisi e di guerre i capitalisti si arricchiscono mentre chiudono fabbriche, delocalizzano le produzioni e licenziano migliaia di lavoratori (vedi pandemia).
Serve una direzione rivoluzionaria internazionale che intervenga, in ogni Paese, nelle lotte sindacali e sociali strappando il timone dalle mani delle direzioni opportuniste e riformiste che conducono le lotte sul binario morto della compatibilità col capitale; è necessario promuovere l’unità di tutte lotte contro il sistema, sostenendo, ovunque, i popoli oppressi dai diversi imperialismi.
Noi della Lit-Quarta internazionale, di cui Alternativa comunista è sezione italiana, vogliamo costruire la direzione rivoluzionaria che serve a tutto questo. Unisciti a noi!