Sabato 20 giugno a Roma
Uniamo le lotte contro il razzismo e il capitalismo!
No alla strage dei migranti
Dall'inizio dell'anno sono morti piu' di 1700 migranti che cercavano di raggiungere il nostro Paese in cerca di una vita e di un futuro dignitosi. Il Mar Mediterraneo è diventato ormai un cimitero di vite umane. Non si tratta di una tragedia ma di una strage: i flussi migratori sono un prodotto dell'imperialismo per mezzo delle continue guerre di conquista e sanguinose dittature che Stati e multinazionali finanziano per motivi di profitto. Per tutta risposta i governi europei, tra cui quello italiano, hanno costruito una politica di gestione dell'immigrazione a carattere razzista e militare. Politica alimentata da tutto l'arco dei partiti istituzionali, dal Partito democratico alla Lega nord di Salvini che su questo ha costruito il proprio consenso. Una politica che mira a dividere la classe lavoratrice, a innescare una tragica guerra tra poveri costruendo un nemico fittizio, lo “straniero”, e occultando così le reali responsabilità che si celano dietro alla devastante situazione sociale ed economica che attraversa l'Italia e l'Europa. Responsabilità che sono esclusivamente delle banche, delle grandi aziende, e degli Stati che a questi interessi sono costitutivamente subordinati.
L'ultimo progetto di gestione dell'immigrazione, Triton, che ha sostituito il precedente Mare nostrum, è stato finanziato dall'Ue con 2,9 milioni di euro al mese: un disegno che prevede il controllo delle acque internazionali fino a 30 miglia dalle coste italiane e il cui scopo principale è il controllo (militare) della frontiera e non il soccorso umanitario. Il governo italiano in seguito ha chiesto all'Onu il pass per un “intervento sistematico sulle imbarcazioni”. La repressione, non il soccorso: è questa la ricetta dell'imperialismo.
Eni, Telecom, Anas, Impregilo, Finmeccanica, Alitalia, Edison, Grimaldi, Visa, Unicredit...tanto per citarne alcune. Le multinazionali, i loro signori, i grandi interessi del capitale si concentrano nei territori da dove provengono i migranti, territori devastati dalla fame, dalla povertà, dalla guerra, dalle malattie, dalla sopraffazione. Affondare i barconi, tenere i profughi sulle coste, costruire centri profughi per creare “profughi a domicilio” è il piu' abominevole dei disegni del capitale per provare a salvare se stesso. Non una voce istituzionale, ovviamente, si è alzata sdegnata contro l'imperialismo e contro i grandi interessi che gli ruotano attorno.
Bisogna abbattere le frontiere anziché alzare muri, ganratire la libera cittadinanza per tutte e tutti, distruggere con ogni mezzo le mire del capitalismo, opporsi con violenza ai suoi esecutori. Per questo noi di Alternativa comunista e dei Giovani comunisti rivoluzionari continuiamo a lottare, per costruire un fronte unitario di lavoratori e studenti, nativi e migranti, che possa opporsi al capitalismo e ai suoi governi e aprire la strada alla costruzione di un altro mondo possibile: il socialismo.
Sabato 20 giugno a Roma
contro le politiche razziste e la strage dei migranti
COLOSSEO ORE 15




















