Dai Cpt ai Cie, dal centrosinistra al centrodestra
I LAGER PER IMMIGRATI
Colloquio con Tahar Sellami
(vice presidente Coord. Migranti di Verona)
intervista a cura di Patrizia Cammarata
I
centri d’identificazione ed espulsione (Cie) sono la trasformazione dei centri
di permanenza temporanea (Cpt). I Cpt erano
strutture istituite in ottemperanza a quanto disposto all'articolo 12
della legge Turco-Napolitano (governo di centrosinistra). Tutta la sinistra
governista ha votato a favore della legge Turco-Napolitano che ha istituito
questi centri che sono stati da subito dei centri di detenzione, subendo poi un
inasprimento con il governo di centro-destra (legge Bossi-Fini) e
trasformandosi in Cie.
Anche
Rifondazione Comunista e i Verdi hanno contribuito alla costruzione di quei
lager.
Infatti, nella “Votazione
Nominale del DDL n. 3240 – Disciplina dell’ immigrazione e norme sulla
condizione dello straniero (in relazione alla creazione dei C.p.t.) seduta del
19/11/1997 presieduta da Violante Luciano, questo è stato l’esito della
votazione:
Rifondazione Comunista: hanno votato a favore Boghetta Ugo, Bonato Francesco, De Cesaris
Walter, Giordano Francesco, Lenti Maria, Malentacchi Giorgio, Mantovani Ramon,
Nardini Maria Celeste, Pisapia Giuliano, Rossi Edo, Valpiana Tiziana, Vendola
Nichi.
Verdi:
hanno votato a favore Boato Marco, Cento
Paolo, De Benetti Lino, Galletti Paolo, Gardiol Giorgio, Leccese Vito, Procacci
Annamaria, Scalia Massimo, Turroni Sauro.
I Cie sono uno strumento utile
al capitale per regolare la quantità di "forza lavoro eccedente". Il
sistema capitalistico necessita d’immigrati ricattabili al fine di poterli
sfruttare. Proprio questa è la funzione principale delle leggi
anti-immigrazione e d’istituti quali il permesso di soggiorno.
I Cie sono dei campi di
concentramento, sono luoghi nelle quali persone, che nella stragrande
maggioranza scappano dalla fame o dalle guerre provocate dall'imperialismo,
sono rinchiuse pur non avendo commesso nessun reato, e la loro presunta
pericolosità è collegata in modo razzista proprio alla loro diversa nazionalità
o etnia.
Pochi
giorni prima dell’appuntamento leghista di Pontida, il governo ha ripristinato
la procedura d’espulsione coattiva immediata per tutti gli immigrati
clandestini, ha introdotto l’allontanamento coattivo anche per i cittadini
comunitari e ha prolungato il periodo di permanenza nei Cie fino a 18 mesi.
Le
condizioni di vita all'interno dei Cie sono pesantissime e i sempre più lunghi
tempi di permanenza trasformano queste strutture in veri luoghi di tortura,
dove proteste e atti di disperazione sono all'ordine del giorno.
Ne
abbiamo parlato con Tahar Sellami, vice Presidente del Coordinamento Migranti
di Verona.
Che risposta c’è stata dopo il recente provvedimento governativo riguardo ai Cie?
Come
Coordinamento Migranti di Verona ci siamo sempre battuti contro questi Centri e
abbiamo denunciato cosa rappresentano. Purtroppo assistiamo spesso
all’ipocrisia di organizzazioni politiche di sinistra che denunciano ed
organizzano iniziative pubbliche contro i Centri, o contro il recente
provvedimento del governo, e quando erano al governo hanno votato a favore
della loro istituzione.
La
repressione, il razzismo, gli abusi contro gli immigrati sono innumerevoli.
Dalla detenzione nei Cie allo sfruttamento nei posti di lavoro, alla
sottrazione dei figli.
Nel prossimo numero del nostro giornale, Progetto Comunista, ci sarà l’intervista a due genitori di Verona, una mamma nigeriana e un padre tunisino, ai quali sono stati strappati i figli…
Sì, noi siamo in prima linea per la denuncia di quanto sta accadendo. Mercoledì 22 giugno a Verona abbiamo partecipato come Coordinamento Migranti ad una conferenza stampa insieme al Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani e dei minori. Molte adozioni, come spesso accade alle famiglie d’immigrati, sono dei veri e propri abusi. Alla conferenza stampa era presente, per il Coordinamento Migranti, il Segretario Generale Moustapha Wagne. Ha denunciato che in ben sei casi nell’ultimo periodo sono stati strappati i figli ai loro genitori, con motivazioni che noi riteniamo non accettabili.
Il Coordinamento si sta movendo anche sul piano legale per resistere a questi abusi?
Certo ma è
evidente che queste ingiustizie
sono legate a questo tipo di sistema, a questa società capitalistica, al
razzismo, all’arroganza di chi ha il potere. Il dramma dei Cie, dello
sfruttamento, dei figli strappati agli immigrati poveri sono tutti problemi che
si legano fra loro.
I licenziamenti nelle fabbriche, l’attacco generale al mondo del lavoro, la giovane generazione senza tutele lavorative e possibilità di progettare un futuro, la difficile situazione degli immigrati: è prevedibile, secondo te, che queste disperazioni si colleghino ed esplodano com’è successo nel mondo arabo?
Esploderanno sicuramente e succederà quando la gente non avrà più il pane. Nessuno riuscirà più a mettere il tappo all’esplosione sociale. E’ sempre successo così. Per questo istituiscono la cassa integrazione, i bonus, i contributi per i redditi bassi, ecc., tutte misure per cercare di mantenere il più possibile la "pace sociale". Ma c’è troppa disuguaglianza, troppe ingiustizie, le contraddizioni stanno allargandosi e le masse popolari native ed immigrate dovranno organizzarsi in una lotta comune. La soluzione definitiva può arrivare solo dall’ abbattimento del capitalismo.