Partito di Alternativa Comunista

Il VII Congresso del Partito di Alternativa Comunista

Il VII Congresso del Partito di Alternativa Comunista

 

 

Report a cura della redazione web

«Sotto la pressione crescente della disgregazione capitalistica, gli antagonismi imperialistici raggiungono una tensione tale da rendere inevitabile la fusione di distinti scontri e conflitti locali in uno scontro bellico di dimensioni mondiali»: è con questa frase di Trotsky che è iniziata la discussione politica del VII Congresso del Pdac (6-7 settembre 2025). È una frase che Trotsky scrisse nel 1938 – si trova nel Programma di transizione, il programma fondativo della Quarta Internazionale – e che si rivelò, purtroppo, una tragica previsione: l’anno dopo sarebbe scoppiata la Seconda guerra mondiale, con conseguenze catastrofiche per l’umanità intera.
Oggi il capitalismo ci offre uno scenario simile, se non peggiore: le tensioni tra gli imperialismi – sia quelli di vecchia data, come Usa e Paesi europei, sia quelli di più recente formazione, come Cina e Russia – sono sempre più forti, con la possibilità concreta di un’escalation nel breve periodo. Le sorti dell’intero pianeta sembrano inesorabilmente segnate dalla devastazione ambientale e climatica, che, senza una rivoluzione socialista su scala internazionale nel breve periodo, trascinerà l’umanità nel baratro.
Al contempo, come ci insegna l’unica inesorabile legge della storia – la dialettica – nel mondo si accendono, un po’ ovunque, le luci della lotta di classe, con esplosioni pre-rivoluzionarie e rivoluzionarie in tanti Paesi del mondo. Mentre scriviamo questo articolo, ci giungono notizie di esplosioni rivoluzionarie in Indonesia e di palazzi governativi in fiamme in Nepal. Tornano gli scontri e le barricate nel cuore dell’Europa, a Parigi, contro l’ennesimo gioco di palazzo di Macron e della borghesia francese, così non si piegano le straordinarie esperienze di Resistenza in Palestina e Ucraina.
La necessità della costruzione di una direzione rivoluzionaria internazionale è sempre più all’ordine del giorno.

 

Due giorni di dibattito politico

I lavori del Congresso hanno preso il via con i saluti, a nome del Comitato centrale uscente, di Sara Trotta, giovanissima dirigente rivoluzionaria che, con le sue parole, ha riassunto perfettamente l’obiettivo del Congresso: costruire lo strumento imprescindibile di qualsiasi cambiamento radicale e profondo, cioè il partito.
Questo congresso, come ricordato da Sara - che ha anche coordinato, insieme con Francesco Ricci, i lavori dei due giorni – è, non a caso, anche un congresso mondiale, che si intreccia con quello della Lit-Quarta Internazionale: sono stati discussi e votati anche i documenti varati dal Comitato Esecutivo della nostra organizzazione internazionale.
Dopo di lei, Fabiana Stefanoni ha illustrato i contenuti dei testi – nazionali e internazionali – relativi all’analisi politica del momento storico che stiamo vivendo. Tra i temi che sono stati toccati sia nella relazione politica iniziale sia nei tanti interventi nel dibattito, vi sono l’approfondirsi della crisi del capitalismo, la devastazione ambientale, le guerre economiche (si pensi ai dazi di Trump) e la corsa al riarmo (anche in Europa, col famigerato piano Rearm Europe). Dal punto di vista politico, si accentuano le politiche autoritarie e le tendenze «bonapartiste» dei governi borghesi, sia quelli di destra (da Trump a Orban, da Putin alla Meloni, particolarmente aggressivi contro i settori doppiamente oppressi della classe lavoratrice, donne, immigrati e lgbt+) sia quelli che si presentano come di sinistra (pensiamo al governo del partito laburista in Gran Bretagna, che ha messo fuori legge l’organizzazione Palestine Action, con centinaia di arresti). Contemporaneamente, esplode la lotta di classe in tutto il mondo, a partire dal sostegno alla Resistenza palestinese, che ha dato vita (e continua a dar vita) a manifestazioni di massa, come non si vedevano dai tempi della guerra in Vietnam. Barricate e guerre civili, col protagonismo di nuove generazioni di proletari, sono in corso in Indonesia, in Nepal, in Argentina, in Serbia, nella stessa Francia, solo per citare gli esempi più recenti.
Ampio spazio nel dibattito è stato dato al tema delle oppressioni. Subito dopo la relazione politica di Fabiana Stefanoni, ha preso la parola, per una relazione integrativa, Laura Sguazzabia, che ha presentato un contributo elaborato dalla Commissione Donne del Partito su questa tematica e che è stato al centro della discussione politica (trovate il testo in fondo a questo articolo, insieme con il documento politico nazionale e gli ordini del giorno approvati). È evidente, infatti, che non è possibile separare arbitrariamente, come fanno certe correnti che si rivendicano, impropriamente, marxiste la lotta di classe dalla questione oppressioni: sono questioni che si intrecciano, rendendo necessario porre al centro questa tematica nel momento in cui si cerca di costruire un’avanguardia operaia. Al contempo, è necessario contrastare con fermezza le correnti borghesi e piccolo-borghesi che tentano di depotenziare la discriminante di classe con interpretazioni «postmoderne» centrate sull’«intersezionalità» o concetti interclassisti simili (ad esempio le teorie più diffuse del patriarcato).

 

Che tipo di partito costruire?

Il secondo punto all’ordine del giorno ha riguardato la questione organizzativa, che – come ribadito in tanti interventi – è la questione centrale. Matteo Bavassano ha relazionato sul punto, stimolando un partecipatissimo dibattito. Si è sottolineata la necessità di costruire un partito di avanguardia, cioè un partito di militanti formati per poter dirigere la rivoluzione e poi gestire un governo operaio e socialista, sulle ceneri dello Stato borghese.
Il modello a cui il Pdac, come tutti i partiti della Lit-Quarta Internazionale, si ispira è quello bolscevico, basato sul rispetto del centralismo democratico – massima discussione democratica all’interno, rispetto della disciplina all’esterno e nella vita di partito - e su una seria selezione dei propri quadri e militanti, anche attraverso un’accurata formazione, sia collettiva che individuale. Non si costruiscono strade verso la presa del potere aprendo le porte a chiunque, solo per far numero. Al contempo, è necessario che i nostri militanti si formino nelle lotte, negli scioperi, nelle mobilitazioni, con un’attenzione particolare al reclutamento di operai e di giovani proletarie e proletari.
Non abbiamo evitato di segnalare molte criticità che ci proponiamo, nella prossima fase, di superare: la necessità di estendere territorialmente il partito, di incrementare la diffusione della nostra stampa (il mensile Progetto comunista e la rivista teorica Trotskismo oggi), di migliorare l’utilizzo dei social. Ci incoraggiano i tanti incontri e le nuove adesioni dell’ultimo periodo, in gran parte giovani e giovanissimi: la crescita del partito in questa fase è necessariamente molecolare, ma stiamo gettando basi solide in vista di un futuro radicamento nella classe lavoratrice.
I due giorni di Congresso sono terminati, dopo le votazioni, con un emozionante intervento conclusivo di Diego Bossi, operaio Pirelli, in prima linea nelle lotte operaie e sindacali. Diego ha commosso la platea ricordando le lotte nelle quali il partito è stato in prima linea, dalle battaglie operaie in Pirelli e Stellantis alla lotta in Alitalia, dalle mobilitazioni per la Palestina fino alle recenti mobilitazioni dei precari della ricerca.

I lavori si sono chiusi al canto dell’Internazionale, quell’Internazionale che abbiamo il compito di ricostruire, su basi marxiste e rivoluzionarie.

 

Una prospettiva internazionale

A differenza di altre organizzazioni, impegnate ad esaltare sé stesse, il Pdac non nasconde le difficoltà della costruzione dell’avanguardia rivoluzionaria. Sappiamo bene che i nostri militanti sono soggetti a pressioni quotidiane: l’ideologia dominante, gli agenti della borghesia nel proletariato (pensiamo alle burocrazie sindacali), le stesse direzioni riformiste (o centriste) dei movimenti nei quali siamo impegnati, rappresentano ostacoli lungo la strada della costruzione del partito.
Sappiamo anche che il progetto di costruzione della direzione rivoluzionaria internazionale non è né lineare né progressivo: avviene per salti, rotture, fusioni e tentativi di distruzione da parte degli apparati dello Stato borghese. Chi semplifica, edulcorandolo, il processo di costruzione del partito o sta mentendo ai propri militanti o sta solcando una strada che porta al riformismo. Come ci hanno insegnato Lenin e Trotsky, «[In una fase di ascesa delle lotte] quando gli eventi mutano con rapidità, un partito debole può rapidamente diventare forte, purché capisca chiaramente il corso della rivoluzione e possieda dei quadri solidi che non si ubriacano di frasi e non si lasciano spaventare dalla repressione. Ma tale partito deve esistere prima della rivoluzione, perché il processo di educazione dei quadri richiede un periodo di tempo considerevole, e la rivoluzione non concede tale periodo» (L. Trotsky, Classe, partito, direzione).
È un insegnamento che facciamo nostro.

 DI SEGUITO LINK SUI DOCUMENTI

Documento politico nazionale 

https://www.partitodialternativacomunista.org/politica/nazionale/documento-politico-nazionale-vii-congresso

 

Contributo della Commissione donne del Pdac 

https://www.partitodialternativacomunista.org/doppie-oppressioni/contributo-della-commissione-donne-del-pdac

 

Ordine del giorno su Freedom Flotilla e Resistenza palestinese

https://www.partitodialternativacomunista.org/politica/internazionale/pieno-appoggio-alla-resistenza-palestinese

 

Ordine del giorno sulla Resistenza ucraina 

https://www.partitodialternativacomunista.org/politica/internazionale/pieno-appoggio-alla-resistenza-ucraina-contro-l-invasione-imperialista-russa

 

Ordine del giorno sulle lotte in Stellantis 

https://www.partitodialternativacomunista.org/articoli/sindacato/lotte-nel-gruppo-stellantis

 

Ordine del giorno sulle lotte nelle università 

https://www.partitodialternativacomunista.org/politica/nazionale/avanti-tutta-con-la-lotta-universitaria

 

 

 

 

 

 

 

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