Intervista a Chriss Capps,
Capps: Le autorità sono riuscite a coprire i numeri della diserzione per molto tempo ma ora sappiamo che i dati ufficiali dichiarano che dal 2003 ci sono state circa 20.000 diserzioni e circa 150 suicidi alla settimana da parte dei reduci.
Il numero di coloro che si arruolano aveva subito un progressivo calo ma ora , a causa della crisi economica e dei licenziamenti di massa, è tornato a salire. Bisogna tener presente che quelli che si uniscono all' esercito sono tutti soldati poveri, non ci sono ragioni patriottiche, il problema è economico, lo fanno per vivere, per poter studiare... In Usa un homeless (senza casa) su tre è un reduce di guerra. In Usa ci sono 100.00 veterani homeless, uno su tre del dato totale, questo dato è significativo perché è completamente sproporzionato se si considera che solo il 5% della popolazione è composto da veterani.
Capps: L'associazione, dal 2007, è passata da circa 430 aderenti a 2.000 (tutti sono o erano soldati dell'esercito). Quelli che si trovano all'interno dell'esercito sono in gran pericolo e hanno il ruolo di fare da ponte fra gli esterni e quelli che sono in crisi e vogliono uscire.
Capps: Al momento i soldati che vanno in cerca di aiuto invece di trovare la possibilità di parlare trovano solo prescrizione di psicofarmaci. Una percentuale altissima di quelli che sono tornati dall'Irak si sono trovati con la Ptsd (Post Traumatic Stress Disorder) . La realtà è che se li aiutassero veramente dovrebbero allontanarli dall'esercito, dalle loro unità, ma invece, siccome vogliono farli tornare al più presto sul campo di battaglia, li imbottiscono di farmaci . A Vicenza, ad esempio, moltissimi soldati avrebbero bisogno di un vero sostegno psicologico.
Capps:Da quando c'è Obama le spese militari non sono diminuite. Democratici e conservatori si comportano allo stesso modo. La situazione in Irak è cambiata per il fatto che la violenza è diminuita da quando l'esercito si è ritirato dalle città, si e ritirato nelle basi, lontane dalle zone abitate. Non parlano di ritiro completo ma parlano delle riduzione delle truppe. Si ridurranno fino ad un numero di circa 50.000 soldati che dovrebbero rimanere in Irak. Al contempo, in Afghanistan, Obama ha aumento enormemente il numero dei soldati e i generali premono per avere un ulteriore aumento. Uno degli esperti della strategia in Afghanistan, Matthew Hoh, dice che gli Usa stanno aumentando i loro nemici e il numero di talebani, continuando questa guerra.
Capps: Considerato che è stato assegnato precedentemente anche ad Henri Kissinger , non mi stupisce che sia stato assegnato ad Obama.
Capps: Non saprei rispondere. La guerra produce enormi profitti ai privati. I due terzi del bilancio statale Usa se ne va in spese militari. La guerra in Irak è costata circa 500 miliardi di dollari
Capps: E' un'ottima occasione per spiegare alla gente che la guerra costa soldi, i soldi arrivano dalle tasse e vengono tolte ai servizi e ai lavoratori. (*) Pdac Vicenza
Mentre il capitalismo risponde alla sua stessa crisi con licenziamenti di massa e, attraverso le sue istituzioni, con la militarizzazione del territorio, aumento delle spese militari, guerre, la Marcia chiede a quelle stesse istituzioni, che del capitalismo sono garanti ed espressione, "un impegno concreto" per realizzare i "5 punti fondamentali per assicurare un futuro all'umanità" e si rivolge ai governi che promulgano quotidianamente leggi razziste e aumento di armamenti, affinché operino per: "Disarmo nucleare a livello mondiale,Ritiro immediato delle truppe di invasione dai territori occupati, Riduzione progressiva e proporzionale degli armamenti convenzionali, Firma di trattati di non aggressione tra paesi, Rinuncia dei governi a utilizzare la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti". Non è un caso che la Marcia Mondiale ha ricevuto ufficialmente parole di apprezzamento e augurio dalla Presidenza della Repubblica Italiana. Come non è un caso che a Vicenza i promotori della Marcia (il "Tavolo della Consultazione Casa per la Pace") siano stati appoggiati in modo concreto dall'Amministrazione Vicentina il cui sindaco, Achille Variati, ha avuto un ruolo di prim'ordine per smorzare e istituzionalizzare la protesta contro la nuova base Usa nell'area dell'aeroporto Dal Molin, arrivando a proporne e caldeggiarne la costruzione in un sito alternativo, a Vicenza est (ndr).