Rifiuti in Campania
PRODI MANDA DE GENNARO E L'ESERCITO
comunicato del Comitato Centrale del PdAC
Quanto sta accadendo in questi giorni in Campania non è affatto, così come viene presentata dalla stampa borghese, una “rivolta plebea”. È anzi il segno della legittima insofferenza di un’intera popolazione, stanca di vedere considerato il proprio territorio come uno sversatoio e come un’occasione di profitti per la borghesia.
Quattordici anni di commissariamento straordinario in regione Campania
sono serviti soltanto a sedimentare una torbida situazione, in cui gli intrecci
fra grande capitale, politica e malavita organizzata, si sono scaricati sulle
spalle delle popolazioni e dei territori scelti per la massimizzazione dei
lucrosi profitti derivanti dalla gestione - volutamente dissennata - del ciclo
dei rifiuti.
La realizzazione delle discariche e la costruzione di termovalorizzatori
rappresentano un elemento centrale del complessivo progetto politico ed
economico del blocco borghese e industriale, nazionale e campano, che ha a
cuore solo il guadagno a scapito del benessere degli abitanti delle zone individuate
e di quelle limitrofe.
La strenua difesa dell'ambiente, dell'aria, dell'acqua, del suolo,
costituisce un ostacolo al dispiegarsi dello sfruttamento del territorio da
parte del capitalismo, che non vuole intralci nella sua perversa logica di
intreccio con gli interessi dell'affarismo imprenditoriale e della malavita
organizzata. Per questo, i "governi amici" di Prodi e Bassolino, che ne sono i
rappresentanti istituzionali, spalleggiati da tutte le forze della cosiddetta
"sinistra radicale di governo", individuano i siti per le discariche e gli
inceneritori, autorizzando contestualmente l'uso della forza per vincere le
resistenze delle popolazioni locali.
In questo senso, la nomina, quale commissario per l'emergenza, di De
Gennaro - un poliziotto - affiancato da Giannini - un generale dell'esercito - non
è, come sostiene la stampa "progressista" il classico topolino partorito dalla
montagna: al contrario, rappresenta un macigno sulla strada del riscatto
democratico delle popolazioni campane vilipese dalla politica affaristica dei
rappresentanti della borghesia. E appare incredibile che la sedicente "sinistra
radicale" (per bocca dell'ineffabile capogruppo del Prc alla Camera, Gennaro
Migliore) plauda alla nomina del responsabile della mattanza di Napoli, preludio
di quella di Genova al G8, e all'invio dell'esercito, cui verrà data carta
bianca per sedare con ogni mezzo una legittima protesta popolare.
Il PdAC rilancia le parole d'ordine dello sciopero generale prolungato
in tutta la Regione
Campania e della occupazione dei siti individuati dal governo per bloccare la politica delle
discariche e degli inceneritori, nel contempo denunciando alle popolazioni in
lotta il collateralismo e l'opportunismo della cosiddetta "sinistra radicale di
governo" e delle burocrazie sindacali rispetto a questi progetti padronali. È
necessario che i lavoratori, i disoccupati, gli studenti e l'ampio settore dei
movimenti, rompano con il centro liberale e comincino a costruire la propria
indipendenza dalla borghesia e dai suoi rappresentanti comprendendo che la
battaglia per il proprio futuro, il proprio territorio e la propria salute è
legata alla prospettiva di un altro governo e di un'altra società: un governo
dei lavoratori e una società socialista!